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L'arte del parcheggio

Sensori, radar, telecamere anteriori e posteriori e tutto quanto la tecnologia mette a disposizione: strumenti superflui per il "garagista" che ha maturato una naturale sensibilità ed una accuratissima precisione nell'effettuare parcheggi millimetrici che tanto destano meraviglia e legittima ammirazione nelle persone che assistono alle nostre manovre.

Cresciuti (ormai e purtroppo) quando il servosterzo era un accessorio che possedevano solo alcune auto blasonate, quando gli specchietti retrovisori non erano presenti (semmai solo uno e a regolazione manuale dall'esterno), abbiamo sviluppato nel corso degli anni (decenni) una sensibilità ed una accuratezza nelle manovre di parcheggio che desta stupore ed entusiasmo nell'automobilista comune.
"Cresciuti in garage" sotto l'attenta ed esperta guida di Armando, nel corso degli anni abbiamo parcheggiato veicoli di tutti i tipi e di tutti i generi.
Tutto quello che è stato pubblicato nei listini di "Quattroruote" nel corso di questi due secoli è stato parcheggiato al Garage Ponte Vecchio.
Rolls Royce, Ferrari, Lamborghini, Aston Martin, la Bianchina di Fantozzi, tutto quello che si è mosso su 4 ruote lo abbiamo parcheggiato.
Ogni auto è stata trattata con rispetto, amore e competenza: quando effettui una manovra di parcheggio non è importante cosa stai guidando, conta solo come lo fai.
In queste occasioni il vero garagista si integra completamente con l'auto che sta parcheggiando:
non sono ammesse distrazioni, (e con tutto il dovuto rispetto), siamo come un chirurgo che sta effettuando un intervento, siamo come un astronauta che sta compiendo una delicata manovra: non sono ammessi errori. E non li facciamo.
............. Da adolescente trascorrevo buona parte dell'estate in garage. A quei tempi (anni 70) avevamo anche una efficientissima officina che ci permetteva la riparazione di tutti i veicoli. Passavo molto tempo in officina, alternando il mio tempo tra chiavi, cacciaviti ed i primi rudimenti dell'arte del parcheggio.
Durante il giorno facevo il "ragazzo di bottega" ovvero ero il "primo assistente" del nostro meccanico Luciano.
Non c'era auto che non sapesse riparare.
Geniale, caparbio, qualsiasi cosa facesse appariva facile, tanta era la maestria in ogni suo gesto. Mi sono spesso domandato perchè non lavorasse al Reparto Corse della Ferrari.
Il mio compito era quello di "fargli luce" con la lampada da officina.
I "nocchini" che puntualmente ricevevo da Luciano volevano ricordarmi che la luce "serviva" a lui: era lui che doveva vedere e non io. Altri nocchini arrivavano quando non facevo quello che mi diceva o quando sbagliavo qualcosa: - Maremma impestata, ti sbuccio il cervello a forza di nocchini!!!
I nocchini fanno male alla testa: ho sempre cercato di evitarli, ma ancora oggi gli sono davvero grato per tutte le volte che me ne ha dato uno ..... eppoi non me li tirava con violenza .... erano "nocchini educativi" ....
...... Nel tardo pomeriggio, preparavo le auto dei clienti che andavano via.
Sotto l'attentissima supervisione di Armando, ancora quattordicenne, imparavo i primi rudimenti dell'arte del parcheggio. Prima seduto al suo fianco mentre lui effettuava le manovre, cercando di carpirne ogni finezza, poi mentre guidavo con lui accanto, successivamente da solo, investito come per magia di un privilegio, di un onore (e di una responsabilità) alle quali non sarei mai venuto meno. E allora, manovre sempre più "ardite", sempre più precise, i decimetri che si riducevano a centimetri ...... mi risuonano ancora nelle orecchie le parole di Armando: - se hai dei dubbi, se non sei sicuro, ferma l'auto, scendi e guarda quello che stai facendo. Quante volte ho spento il motore e sono sceso a controllare, quante volte ho provato e riprovato la solita manovra fino a quando diventasse automatica e perfetta ....
Questo è quello che abbiamo imparato io e mio fratello Alessio e quello che io ho trasmesso a mio figlio Stefano e quello che insegnerà Alessio ai suoi tre figli Gabriele, Francesco e Giulio.
I nostri collaboratori sono unicamente garagisti esperti che si occupano esclusivamente delle manovre di parcheggio. Li vogliamo così, attenti, capaci, scrupolosi, come lo siamo noi.
Il nostro standard qualitativo è a livelli di eccellenza assoluta; ogni veicolo viene parcheggiato in piena sicurezza e con una precisione tale che desta meraviglia ed ammirazione tra chi assiste a queste manovre.

....... Una volta il campione di F 1 Renè Arnoux (ex pilota Renault, Ferrari e Ligier), sostando nel garage con la sua auto ed assistendo alle manovre di parcheggio, ci fece i complimenti dicendo che "lui non sarebbe stato capace di farle con quella precisione e velocità" .....
....... Gli risposi che anch'io non sarei stato capace di ingaggiare un duello sul filo dei 300 KM/H come quello che fece nel 1979 con Gilles Villeneuve e che ancora oggi è una delle più belle pagine dell'automobilismo di sempre.

..... "Non importa se affronti un sorpasso in curva a velocità folle, oppure se parcheggi un'auto in uno spazio quasi impossibile, quello che è veramente importante è farlo al massimo delle possibilità e capacità". - "Noi", mi disse riferendosi a noi due che parlavamo, "siamo piloti di classe superiore ed ognuno nel suo campo è un campione ..... eppoi neanche Gilles sa parcheggiare così ....... con un sorriso poi aggiunse: .... e se ci fosse stato un altro giro lo avrei messo dietro". Disse tutto questo con naturalezza, lui un campione osannato dalla folla e conosciuto in tutto il mondo, mi considerava un "collega" degno di rispetto e di ammirazione.
Grazie Renè, ho sempre tenuto conto del tuo messaggio ogni volta che salivo su un veicolo; siamo piloti di classe superiore (con tutti gli ovvi distinguo), facciamo cose che gli altri non possono fare, perchè siamo (anche) fortunatamente talentuosi .... anche se avrei preferito di gran lunga correre in monoposto come hai avuto l'onore di fare te.